Correva a perdifiato verso il rosso del sole che tramontava. I muscoli tesi allo spasmo, le narici dilatate dallo sforzo, rivoli di sudore che colavano lungo il suo manto di un nero lucido.
Ora che i suoi zoccoli potevano nuovamente calpestare la soffice erba verde e non più quelle odiose strisce di asfalto grigio poteva esprimere tutta la sua potenza.
Arrivato alla radura ove la mandria si era accampata per passare la notte, si diresse subito verso il grande albero che dominava un piccola collina dove il generale Nahar si stava radunando con i suoi i suoi luogotenenti.
“Quali notizie mi porti Asaluf?”
“Tutta l’area intorno alla città è sgombra mio signore!
Abbiamo incontrato solo qualche sparuto gruppo di pellebianca che cercava di scappare.
Quasi nessuno era armato.
Hanno avuto quello che meritavano!”